giovedì 17 luglio 2008

Scopre una villa romana con Google Earth



SORBOLO (PARMA) - Nemmeno Heinrich Schliemann, lo scopritore di Troia, era un archeologo di professione; era diventato ricco commerciando ma la smodata passione per i poemi omerici l'aveva portato a realizzare grandissime scoperte in Grecia e Anatolia. E anche se la buona sorte gli ha dato una grossa mano, c'è da dire che i suoi ritrovamenti erano frutto della sua caparbia volontà, e non del caso. Non così si può dire dell'improvvisato archeologo Luca Mori, che grazie a Internet, a «buon occhio» e a una geniale intuizione ha scovato una villa romana sepolta sotto i campi coltivati del Parmense. L'ANOMALIA SATELLITARE - Luca Mori usa i computer per lavoro e per svago, e come molti internauti ha scoperto Google Earth, programma che offre foto satellitari spesso dettagliatissime di tutto il mondo (e crea dipendenza...). E come tutti coloro che Google Earth l'hanno usato, ha pensato bene di vedere dall'alto casa sua. Così, poco più a ovest del suo paese, Sorbolo, e precisamente nei pressi di Frassinara (Parma), si è accorto che il colore dei terreni agricoli presentava delle anomalie: una macchia a forma di occhio e altre più rettilinee. Essendo un esperto di computer grafica, ha provato a scoprire se si trattava di difetti della foto in sé: risposta negativa. LA FORTUITA SCOPERTA - Sapendo che oggigiorno molti ritrovamenti archeologici partono proprio da rilevamenti satellitari che evidenziano anomalie nel terreno, Mori si è informato dell'eventuale presenza umana nel territorio in epoche passate, scoprendo che la zona ha già regalato reperti dell'Età del Bronzo e del Ferro. E così ha mobilitato i professionisti. Esperti del Gruppo Culturale Quingento di San Prospero (Parma) e del museo archeologico della città ducale hanno stabilito che l'«occhio» è la traccia lasciata nel passato dal meandro di un corso d'acqua, mentre le linee regolari sono tracce di antiche strade ed edifici. In un primo tempo si pensava a un sito preistorico, ma il ritrovamento di una serie di ceramiche ha portato a capire che si tratta di un insediamento romano, forse una villa o una colonia agricola. PER PRIMO - Mori ha sicuramente creato un precedente. Chissà se la sua vicenda stimolerà altri internauti creando la figura del «cyber-archeologo». Non solo in Italia, si badi, visto che la celebre rivista americana «Nature» sta dando risalto alla sua intuizione anche oltreoceano.
Per chi volesse dilettarsi osservando con Google Earth la scoperta basta cercare queste coordinate (44°52'59.00''N - 10°25'17.47''E)

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