martedì 30 marzo 2010

Scoperta in Grecia muraglia piu' antica del mondo di 23.000 anni fa

Una muraglia di 23.000 anni fa, la piu' antica del mondo, e' stata scoperta nella Grecia del nord: secondo gli archeologi, sarebbe stata costruita durante il Paleolitico per difendersi dall'intenso freddo. I resti del muro in pietra sono stati ritrovati all'ingresso della grotta Teopetra, nella localita' Meteora, celebre per i monasteri ortodossi scavati nella roccia, a Kalambaka, a 350 chilometri da Atene.
''Si tratta della muraglia piu' antica mai rinvenuta in Grecia e al tempo stesso del mondo e con tutta probabilita' fu realizzata dagli uomini del Paleolitico per proteggersi dal freddo'', ha detto l'archeologa Nina Kiparisi, specialista di paleontologia, direttrice dello scavo durante una conferenza stampa. La muraglia misura 24 per 30 metri con un ingresso a forma ovale.
Durante gli scavi e le ricerche nella grotta Teopetra, l'equipe diretta da Kiparisi ha rinvenuto anche numerosi semi di mais e fagioli. Sulla base di questa scoperta, gli archeologi greci hanno ipotizzato che oltre 20.000 anni fa l'uomo locale sapesse gia' coltivare la terra. Se l'ipotesi verra' confermata, si trattera' di una scoperta rivoluzionaria, perche' finora si pensava che l'agricoltura fosse nata in Medio Oriente intorno a 10/7.000 anni fa.

su IGN

Antico Egitto, scoperta colossale statua del dio Thot

Una statua colossale del dio Thot e' stata ritrovata a Tebe, l'antica citta' dell'Alto Egitto, situata presso le attuali Karnak e Luxor. Nelle vicinanze del tempio funerario di Amenhotep III e' tornata alla luce, durante una missione di scavo, una grande statua di Thot in forma di babbuino, spezzata in quattro parti. L'annuncio del ritrovamento e' stato dato dal Consiglio superiore delle antichita' egiziane. Il colosso di Thot era alto oltre 4metri. Nello stesso sito funerario gli archeologi hanno scoperto una statua del faraone Amenhotep III in granito rosso, spezzata in due parti. Secondo i primi studi, le due statue furono realizzate 3.400 anni fa e per gli archeologi la raffigurazione di Thot fu fatta erigere dallo stesso faraone. Thot e' la divinita' egizia della luna, sapienza, scrittura, magia, misura del tempo, matematica e geometria. 

su IGN

Australia: Il piu' antico sito abitato

Archeologi australiani ritengono di aver trovato in Tasmania prova del piu' antico e piu' meridionale sito di abitazione umana al mondo. Il ritrovamento e' avvenuto in una zona dove e' in via di costruzione una strada statale. Decine di manifestanti sono stati arrestati e 19 incriminati durante proteste che hanno tentato di fermare i lavori negli ultimi mesi. Esperti di cultura aborigena hanno scandagliato l'area, a nord di Hobart, e ritengono che vi siano sepolti milioni di manufatti.


su Ansa.it

Il terzo ominide

Può un osso piccolo come un dito gettare scompiglio nella comunità scientifica? A quanto pare sì, come dimostra uno studio pubblicato su Nature. Un gruppo di ricerca guidato da Johannes Krause e Svante Pääbo del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, in Germania, ha analizzato il Dna mitocondriale estratto dalle cellule di una falange ritrovata in Siberia, scoprendo che non appartiene ad alcuna delle specie di ominidi conosciute.

Siamo sui Monti Altai, dove numerosi ritrovamenti di utensili e ossa testimoniano la presenza di popolazioni di ominidi durante il Medio e Alto Paleolitico (dai 120 ai 10 mila anni fa). Proprio qui, nel 2008, Michael Shunkov e Anatoli Derevianko della Russian Academy of Sciences di Novosibirsk scoprono una falange datata tra 48 e 30 mila anni fa, quando l’Asia Centrale era popolata da Homo Neanderthalensis e Homo sapiens. Oggi, grazie alle moderne tecniche di sequenziamento del Dna, Krause e la sua equipe sono riusciti a “leggere” l’informazione contenuta in 16.569 lettere del Dna mitocondriale estratto dalle cellule ossee del reperto, e sembra proprio che una terza specie, finora sconosciuta, abitasse quelle stesse lande. I mitocondri sono organelli cellulari che producono energia e possiedono un proprio Dna, il cui studio, recentemente, ha regalato preziose informazioni sui Neanderthal (vedi Galileo). Una volta decodificato, il Dna mitocondriale del nuovo fossile è stato confrontato con quello di uomini moderni e neandertaliani. Risultato: nessuna corrispondenza. A chi apparteneva quindi la falange?

La domanda per ora è senza risposta, ma le analisi indicano che l’ominide misterioso condivideva con neandertaliani e uomini moderni un antenato risalente a circa un milione di anni fa. Se è vero - come tutti i dati paleontologici in nostro possesso indicano - che l'essere umano moderno si è sviluppato in Africa, anche questo comune antenato doveva essere africano. Ciò esclude che la falange appartenga a un discendente di Homo erectus, che lasciò l’Africa 1,9 milioni di anni fa (molto prima della comparsa degli uomini moderni). D’altra parte, l’ominide non può essere nemmeno un antenato dei soli Neanderthal, dato che neandertaliani e uomini moderni si sono separati circa 446 mila anni fa (molto dopo la prima comparsa dell’antenato comune, vedi Galileo).

L’ipotesi avanzata dai ricercatori è dunque quella di una specie ancora non nota che lasciò l’Africa e visse in Eurasia sino a circa 40 mila anni fa. Ma tutta la verità verrà fuori solo se e quando sarà possibile analizzare, oltre al Dna mitocondriale, anche quello nucleare. (m.s.)

da Galileo