Sodoma e Gomorra sarebbero state annientate da un asteroide del diametro di quasi un chilometro. E’ il messaggio contenuto su una tavoletta di terracotta del 700 a.C. con gli appunti di un astronomo sumero che osservava il cielo la notte della catastrofe. A decifrarlo, riporta il Times, sono stati ricercatori britannici che finalmente hanno svelato il mistero della “Planisphere tablet” dopo 150 anni di tentativi.
La tavoletta era stata ritrovata a metà ottocento da Henry Layard tra le rovine della biblioteca reale dell’antica Ninive. Secondo i ricercatori britannici, sarebbe la copia del 700 a.C. di appunti di un astronomo sumero che annotò quanto accadde la notte della catastrofe. Egli descrive l’asteroide come “una coppa di pietra bianca” che viene illustrata mentre “avanza con forza”.
Tramite una ricostruzione informatizzata di come appariva il cielo migliaia di anni fa, il gruppo di ricercatori ha anche stabilito la data dello storico avvistamento: all’alba del 29 giugno 3123 a.C. La tavoletta - della quale tuttavia sono leggibili solo metà dei segni - contiene quindi descrizioni dell’asteroide e altre della la posizione di nebulose e costellazioni. L’impresa della decifrazione è riuscita, dopo 5 tentativi senza esito, all’équipe dell’università di Bristol, guidata da Mark Hempsall. “E’ un meraviglioso frammento di osservazione, un pezzo di scienza assolutamente perfetto” ha dichiarato. Il gruppo di scienziati ha anche ipotizzato che l’asteroide sia precipitato sulle alpi austriache, a Koefels, dove esiste un’antica frana larga 5 km e profonda 500 metri. Durante la caduta deve aver avuto anche effetti da vera catastrofe: con temperatura a 400 gradi, frammenti del corpo celeste anche molto grandi caduti ovunque, e la distruzione di un milione di km2 di territorio. In un suo recente libro sulla scoperta (“A Sumerian Observation of the Koefels’ Impact Event”), inoltre Hempsall ricorda che 20 antichi miti parlano di devastazioni dalle dimensioni di quelle generate dall’impatto dell’asteroide. Tra loro anche l’Antico Testamento.
La tavoletta era stata ritrovata a metà ottocento da Henry Layard tra le rovine della biblioteca reale dell’antica Ninive. Secondo i ricercatori britannici, sarebbe la copia del 700 a.C. di appunti di un astronomo sumero che annotò quanto accadde la notte della catastrofe. Egli descrive l’asteroide come “una coppa di pietra bianca” che viene illustrata mentre “avanza con forza”.
Tramite una ricostruzione informatizzata di come appariva il cielo migliaia di anni fa, il gruppo di ricercatori ha anche stabilito la data dello storico avvistamento: all’alba del 29 giugno 3123 a.C. La tavoletta - della quale tuttavia sono leggibili solo metà dei segni - contiene quindi descrizioni dell’asteroide e altre della la posizione di nebulose e costellazioni. L’impresa della decifrazione è riuscita, dopo 5 tentativi senza esito, all’équipe dell’università di Bristol, guidata da Mark Hempsall. “E’ un meraviglioso frammento di osservazione, un pezzo di scienza assolutamente perfetto” ha dichiarato. Il gruppo di scienziati ha anche ipotizzato che l’asteroide sia precipitato sulle alpi austriache, a Koefels, dove esiste un’antica frana larga 5 km e profonda 500 metri. Durante la caduta deve aver avuto anche effetti da vera catastrofe: con temperatura a 400 gradi, frammenti del corpo celeste anche molto grandi caduti ovunque, e la distruzione di un milione di km2 di territorio. In un suo recente libro sulla scoperta (“A Sumerian Observation of the Koefels’ Impact Event”), inoltre Hempsall ricorda che 20 antichi miti parlano di devastazioni dalle dimensioni di quelle generate dall’impatto dell’asteroide. Tra loro anche l’Antico Testamento.
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