Ritorna alla luce grazie alla collaborazione tra Acea e Soprintendenza per i beni archeologici di Roma, sede di Ostia una necropoli romana. All’interno del cantiere di Acea Distribuzione Illuminazione pubblica - durante i lavori di sistemazione di un nuovo impianto di illuminazione della parte pedonale del percorso in via Gesualdo, al Parco dei Ravennati ad Ostia Antica, sono stati rinvenuti importanti resti di carattere funerario e strutture murarie risalenti ad epoca romana. Lo scavo, effettuato su incarico di Acea dalla Cooperativa Archeologia, è a cura della direzione scientifica della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, sede di Ostia, e si è svolto con il supporto di un’antropologa collaboratrice del Servizio di Antropologia della Soprintendenza.
Grazie alla collaborazione tra Acea e Soprintendenza, è stato possibile mettere in luce la continuazione dell’ambito necropolare già evidenziato durante i lavori di un precedente cantiere Acea, effettuato nel 2006 nell’angolo Sud-occidentale del Parco dei Ravennati. L’area scoperta durante l’attuale cantiere si estendeva lungo un muro ad angolo, di cui è stata rinvenuta soltanto la fondazione. Le tombe, a inumazione e a incinerazione, sono distribuite in modo caotico, con molteplici riduzioni volontarie per lasciare il posto a inumazioni più recenti. Questa parte della necropoli sembra risalire alla seconda metà del I secolo d.C..
“Dall’analisi antropologica preliminare gli inumati, nella maggior parte di sesso maschile, sono apparsi appartenere a un livello sociale molto basso, per le numerose tracce di alterazioni scheletriche causate da stress biomeccanici, attribuiti a un’attività lavorativa particolarmente pesante, che prevedeva un forte impegno funzionale degli arti – prosegue la nota - Inoltre, nell'area di cantiere più vicina alla Stazione della Ferrovia Roma - Lido sono state rinvenute alcune strutture murarie, rasate al livello delle fondazioni, riferibili a due ambienti adiacenti pavimentati con mosaici a disegni geometrici in bianco e nero. Queste strutture possono collegarsi alle altre visibili lungo via della Stazione di Ostia Antica e a quelle scoperte in più punti negli anni passati nei pressi della Stazione e probabilmente riferibili ad ambito commerciale e residenziale. I dati scaturiti da questo intervento si sono rivelati particolarmente interessanti per la ricostruzione delle modalità di utilizzo del territorio immediatamente circostante alla città romana di Ostia Antica”. Lo comunica, in una nota, la Soprintendenza per i beni archeologici di Roma di Ostia.
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