Gli archeologi iraniani hanno scoperto nel sud-est del paese i resti di una città che risale a oltre cinquemila anni fa. Lo riporta l'agenzia Fars, spiegando che la scoperta è avvenuta per caso, nel corso della realizzazione di un progetto edilizio nella regione Khajeh Askar, nei pressi della città di Bam, provincia di Kerman. "Parte delle rovine è stata purtroppo danneggiata durante gli scavi - ha spiegato l'archeologo Nader Alidadi Soleimani - I manufatti trovati nel sito testimoniano che si tratta di una delle più antiche aree residenziali di tutto l'Iran".
"Gli abitanti del sito erano in contatto con altre comunità del tempo - ha aggiunto lo studioso - tra cui la civiltà di Jiroft", che si sviluppò nel terzo millennio a.C. e che fu scoperta anche essa per caso nel 2001, in seguito a un'alluvione del fiume Halil Roud, divenedo presto per gli archeologi, per la ricchezza dei ritrovamenti, un vero 'paradiso perduto'. Tra i reperti trovati nel nuovo sito, numerosi oggetti in terracotta, da cui sembra emergere che gli abitanti della città non facevano uso della ruota per modellare i vari.
Sono inoltre stati individuati due cimiteri e gli scheletri di un uomo e di una donna, uno dei due seppellito in una posizione fetale. Accanto agli scheletri, sono emersi vari oggetti, tra cui alcune conchiglie usate come contenitori di cosmetici. La provincia di Kerman ospita tra i più importanti siti archeologici dell'Iran, tra cui la città storica di Bam, la più grande struttura in mattoni al mondo, proclamata patrimonio dell'umanità dall'Unesco e quasi completamente distrutta da un terremoto nel 2003.
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