ROMA 04/12/09 - 19:01
Impegnati da tempo in una ricerca al largo delle coste africane per il progetto ArCoLibia (Archeologia costiera della Libia), ricercatori italiani della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia e dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli hanno scoperto le vestigia di una città sommersa di epoca romana imperiale del II secolo dopo Cristo.
Nel tratto di costa orientale della Cirenaica, tra le città di Derna e di Bomba, i resti sono stati individuati durante immersioni di ricognizione nelle acque di Capo di Ras Etteen. Gli archeologi, che erano impegnati nella ricerca di relitti e strutture portuali sul fianco occidentale del Golfo di Bomba, hanno scoperto muri, strade, edifici e tombe a una profondità compresa tra 1 e 3 metri e estesi su oltre un ettaro di superficie.
Si pensa che la città sia scomparsa, sprofondando in mare, per fenomeni di bradisismo, movimenti della crosta terrestre legati ad attività vulcanica sotterranea che causa, tra l'altro, l'innalzamento o l'abbassamento della linea della costa.
Parla della scoperta il soprintendente Sebastiano Tusa, a capo della spedizione.
Su RadioGRR
Impegnati da tempo in una ricerca al largo delle coste africane per il progetto ArCoLibia (Archeologia costiera della Libia), ricercatori italiani della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia e dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli hanno scoperto le vestigia di una città sommersa di epoca romana imperiale del II secolo dopo Cristo.
Nel tratto di costa orientale della Cirenaica, tra le città di Derna e di Bomba, i resti sono stati individuati durante immersioni di ricognizione nelle acque di Capo di Ras Etteen. Gli archeologi, che erano impegnati nella ricerca di relitti e strutture portuali sul fianco occidentale del Golfo di Bomba, hanno scoperto muri, strade, edifici e tombe a una profondità compresa tra 1 e 3 metri e estesi su oltre un ettaro di superficie.
Si pensa che la città sia scomparsa, sprofondando in mare, per fenomeni di bradisismo, movimenti della crosta terrestre legati ad attività vulcanica sotterranea che causa, tra l'altro, l'innalzamento o l'abbassamento della linea della costa.
Parla della scoperta il soprintendente Sebastiano Tusa, a capo della spedizione.
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