Un dettaglio che gli archeologi impegnati nello scavo hanno trovato particolarmente toccante - racconta Orefici - e' costituito da alcune teste di uccellini, deposte accanto al corpo della fanciulla, con il becco legato da un laccio: non avrebbero mai piu' dovuto cantare, nemmeno dell'oltretomba, per il lutto e il dolore provocato dalla morte della fanciulla. Sul volto spicca un grande ornamento nasale d'oro, con un foro aperto in corrispondenza della bocca: rappresenta sei colibri', tre per lato, che si avventano su due serpenti arricciati ai lati delle narici.
In tutta la cultura Nazca, sottolinea l'archeologo italiano, solo in altre due tombe sono stati rinvenuti ornamenti nasali del genere, entrambi sul volto di personaggi di altissimo rango. Orefici scava da anni nel grandissimo complesso cerimoniale di Cahuaci, che ha gia' illustrato in precedenti convegni scientifici: si tratta di edifici e monumenti destinati unicamente al culto delle divinita', che ad un certo punto, verso il 500 d.C., furono seppelliti cerimonialmente, sigillati con parecchie offerte sotto la chiusura, e abbandonati. Secondo l'interpretazione dello studioso, l'abbandono di quei templi sta a significare l'abbandono delle divinita' stesse da parte dei fedeli, a causa di tre calamita' naturali che avevano colpito il popolo e che hanno lasciato segni devastanti sul complesso stesso di Cahuaci: un violentissimo terremoto e due terrificanti inondazioni. Poiche' era venuto meno il ruolo di protezione e di concessione di favori degli dei agli uomini, gli uomini decisero di non voler piu' mantenere il culto di quelle divinita', e lasciarne deserto il luogo di culto, non senza deporre offerte di addio.
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