Una citta' perduta sommersa dalla giungla, e' stata scoperta sul versante amazzonico delle Ande peruviane.La citta' perduta, battezzata Atumpucro, si trova a oltre mille metri di quota, sulle rive del fiume Utcubamba, a circa due ore dalla citta' di Chachapoyas. Nel distretto erano gia' state rinvenute costruzioni circolari simili a quelle di Atumpucro, ma sulla civilta' che le ha erette non si sa ancora nulla.
su ANSA
sabato 9 ottobre 2010
Scoperta statua di Amenhotep III a Luxor
Un team di archeologi egiziani ha scoperto la parte superiore di una statua del faraone Amenhotep III, il monarca che regnò in Egitto fra il 1390 e il 1352 avanti Cristo e secondo recenti analisi del Dna sarebbe stato il nonno di Tutankhamon.
La statua, in granito rosso di un metro e trenta centimetri di altezza e 95 di larghezza, è stata rinvenuta nel sito funerario del faraone a Kon el Hittan sulla sponda occidentale a Luxor e secondo gli archeologi avrebbe potuto misurare circa tre metri.
L'annuncio della scoperta è stato fatto dal ministro della cultura egiziano Farouk Hosny e dal capo delle antichità Zahi Hawass. La statua rappresenta Amenhotep III sul trono accompagnato dal dio Amon, uno dei più importanti della mitologia dell'antico Egitto.
La statua è "fantastica" ha commentato Hawass. "Sono visibili tutti i tratti del viso", ha spiegato il capo delle antichità egiziane, sottolineando che si tratta di una delle migliori scoperte fatte nella zona proprio per l'alta qualità della fattura.
La statua, in granito rosso di un metro e trenta centimetri di altezza e 95 di larghezza, è stata rinvenuta nel sito funerario del faraone a Kon el Hittan sulla sponda occidentale a Luxor e secondo gli archeologi avrebbe potuto misurare circa tre metri.
L'annuncio della scoperta è stato fatto dal ministro della cultura egiziano Farouk Hosny e dal capo delle antichità Zahi Hawass. La statua rappresenta Amenhotep III sul trono accompagnato dal dio Amon, uno dei più importanti della mitologia dell'antico Egitto.
La statua è "fantastica" ha commentato Hawass. "Sono visibili tutti i tratti del viso", ha spiegato il capo delle antichità egiziane, sottolineando che si tratta di una delle migliori scoperte fatte nella zona proprio per l'alta qualità della fattura.
su Ticinonews
GB: Scopre elmo bronzo con metal detector
Andando per campi con un metal detector alla ricerca di monete, un 'cacciatore di tesori' inglese ha fatto una eccezionale scoperta archeologica: un elmo da cavalleria romano completo della maschera facciale. Il copricapo raffigura il volto di un giovane dagli occhi ieratici e risale a circa 2.000 anni fa. Secondo gli esperti era un oggetto cerimoniale, da indossare in parata come suggerisce Arriano di Nicomedia in un trattato militare dell'epoca dell'imperatore Adriano, non uno scudo protettivo per un soldato in combattimento. La scoperta è avvenuta nel presi del villaggio di Crosby Garrett in Cumbria. Il giovane cacciatore di tesori, identificato solo come un uomo di circa vent'anni, aveva per anni inseguito oggetti preziosi passando al metal-detector le campagne nei pressi della sua fattoria nel Nord Est dell'Inghilterra. Finora però non aveva trovato altro che poche monete. Ci si può immaginare dunque la sua sorpresa quando in maggio, a faccia in giù nel fango, ha avvistato lo straordinario elmo di bronzo: inizialmente ha pensato che si trattasse di un ornamento di età vittoriana.
Se la scoperta fosse stata fatta in Italia l'elmo sarebbe quasi certamente finito in un museo. Non così in Gran Bretagna dove gli oggetti antichi di bronzo non sono coperti dal Treasure Act, una legge del 1996 secondo cui solo artefatti vecchi di oltre 300 anni e composti per almeno il 10 per cento in oro o argento devono essere sottoposti a un'inchiesta governativa che ne può condizionare la vendita. Diverso è il caso di un oggetto di bronzo che può così finire sul libero mercato, un fatto che non ha mancato di suscitare polemiche: i proventi saranno divisi a metà tra scopritore e proprietario del campo. E' stato così che l'elmo è finito in mano a Christiés che gli ha dato una stima di 300 mila sterline: poco secondo esperti citati dal Guardian secondo cui il prezioso manufatto potrebbe arrivare a superare il mezzo milione. Tullie House, un museo di Carlisle in Cumbria che ha una importante collezione di antichità romane, vorrebbe disperatamente comprare l'elmo con la benedizione del British Museum. Sarà inevitabile così una battaglia a colpi di puntate quando il 7 ottobre l'enigmatico volto di bronzo coi riccioli coperti da un cappello frigio rifinito alla punta da un grifone verrà venduto al migliore offerente. Originariamente la superficie era stata stagnata cosicché doveva brillare come argento mentre grifone sul cappello e capelli erano probabilmente dorati: "E' uno straordinario esempio di metallurgia romana al suo apice", ha sostenuto Christie's. Finora sono state scoperte solo due elmi-maschera cerimoniali come questo: uno nel 1796 oggi al British Museum, l'altro nel 1905 e adesso al Museo di Antichità di Edimburgo.
Se la scoperta fosse stata fatta in Italia l'elmo sarebbe quasi certamente finito in un museo. Non così in Gran Bretagna dove gli oggetti antichi di bronzo non sono coperti dal Treasure Act, una legge del 1996 secondo cui solo artefatti vecchi di oltre 300 anni e composti per almeno il 10 per cento in oro o argento devono essere sottoposti a un'inchiesta governativa che ne può condizionare la vendita. Diverso è il caso di un oggetto di bronzo che può così finire sul libero mercato, un fatto che non ha mancato di suscitare polemiche: i proventi saranno divisi a metà tra scopritore e proprietario del campo. E' stato così che l'elmo è finito in mano a Christiés che gli ha dato una stima di 300 mila sterline: poco secondo esperti citati dal Guardian secondo cui il prezioso manufatto potrebbe arrivare a superare il mezzo milione. Tullie House, un museo di Carlisle in Cumbria che ha una importante collezione di antichità romane, vorrebbe disperatamente comprare l'elmo con la benedizione del British Museum. Sarà inevitabile così una battaglia a colpi di puntate quando il 7 ottobre l'enigmatico volto di bronzo coi riccioli coperti da un cappello frigio rifinito alla punta da un grifone verrà venduto al migliore offerente. Originariamente la superficie era stata stagnata cosicché doveva brillare come argento mentre grifone sul cappello e capelli erano probabilmente dorati: "E' uno straordinario esempio di metallurgia romana al suo apice", ha sostenuto Christie's. Finora sono state scoperte solo due elmi-maschera cerimoniali come questo: uno nel 1796 oggi al British Museum, l'altro nel 1905 e adesso al Museo di Antichità di Edimburgo.
su ANSA
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Nuove scoperte archeologiche dell’Era del Bronzo a Bratislava
Gli archeologi hanno svelato ulteriori resti di un insediamento dell’età del Bronzo presso il villaggio di Budmerice, (nella regione di Bratislava) tra i quali uno scheletro umano ben conservato.
Il sito archeologico, che si estende su una superficie pari a quella di una moderna metropoli, era stato individuato sin dagli anni cinquanta ed è oggetto di periodiche campagne archeologiche.
“Il villaggio risale ad un epoca compresa tra il 18esimo ed il 15esimo secolo prima di Cristo e quindi scheletri, abitazioni, fortificazioni, ceramiche e gioielli in bronzo sono databili ad almeno 3500 anni fa” informa Pavol Jelinek dell’Istituto Storico Archeologico Slovacco (SAHI).
Tutti gli scavi archeologici sono condotti in cooperazione al museo di Pezinok presso il quale saranno studiati, classificati ed esposti gli artefatti ritrovati.
su LaVocedellaSlovacchia
Il sito archeologico, che si estende su una superficie pari a quella di una moderna metropoli, era stato individuato sin dagli anni cinquanta ed è oggetto di periodiche campagne archeologiche.
“Il villaggio risale ad un epoca compresa tra il 18esimo ed il 15esimo secolo prima di Cristo e quindi scheletri, abitazioni, fortificazioni, ceramiche e gioielli in bronzo sono databili ad almeno 3500 anni fa” informa Pavol Jelinek dell’Istituto Storico Archeologico Slovacco (SAHI).
Tutti gli scavi archeologici sono condotti in cooperazione al museo di Pezinok presso il quale saranno studiati, classificati ed esposti gli artefatti ritrovati.
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